Nessuna gara di velocità con il mouse per la regolarizzazione di colf e badanti. Da oggi l'invio delle domande, ma c'è tempo fino al 30 settembre per l'emersione degli assistenti familiari non in regola: il ministero dell'Interno stima che aderiranno alla procedura tra le 500mila e le 750mila persone. Alle 17 sul sito del Viminale erano state registrate 11.954 richieste di moduli, mentre erano state trasmesse 5.289 domande. Le domande inviate riguardano soprattutto cittadini moldavi (1.628) e ucraini (1.611). Seguono Marocco (1.219) e Bangladesh (677), mentre le richieste più numerose provengono dalla provincia di Milano (2.091) e da quella di Roma (1.684). Seguono a distanza Napoli (626) e Brescia (521). A inviare domande e scaricare moduli soprattutto privati (8.711) e associazioni e patronati (3.047). Sono stati 49 gli invii da parte di Comuni, 143 da consulenti del lavoro. Le ricevute consegnate sono state 4.810. È andata a segno, fanno sapere dal Viminale, l'invito a non affannarsi nelle prime ore di attivazione della procedura.
«La prioritá delle domande è data dall'ordine di arrivo, ma non è condizionante – ha spiegato al Sole 24 Ore il prefetto di Roma Mario Morcone, Capo del dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione del Viminale - perché, non essendoci quote, tutte le domande possono essere accettate e la ricevuta è un documento valido per la presenza legale in Italia dello straniero fino alla definizione della pratica. L'interessato riceverà una mail e, al massimo entro 72 ore, potrá scaricare la ricevuta vera e propria in formato Pdf». Per gli italiani che hanno lavorato in nero, ricorda il prefetto, «è previsto solo il pagamento dei 500 euro e la firma del contratto. La loro regolarizzazione non passa per il Ministero degli Interni ma per l'Inps».
«I datori di lavoro – spiega Teresa Benvenuto, segretario nazionale di AssindatColf – hanno iniziato a informarsi ad agosto e già oggi sono partite le prime domande. La procedura di invio della domanda è semplice e riprende quella relativa ai flussi 2007 già conosciuta dagli operatori». Al Caf della Cisl nel mese di agosto c'è stata una full immersion di due giorni per gli operatori per essere in grado di fornire informazioni puntuali sulle problematiche collegate alla regolarizzazione. I datori di lavoro cercano un colloquio diretto per porre il caso personale. «La regolarizzazione - sottolinea il presidente del Caf Cisl Valeriano Canepari - non è solo un problema amministrativo: dietro c'è tutta una situazione sociale e umana che va affrontata caso per caso».
Non c'è, dunque, un limite massimo di domande: otterranno il via libera, tutte le richieste in regola con i requisiti, compresi quelli relativi al reddito e ai certificati medici necessari. La regolarizzazione interessa i datori di lavoro italiani o cittadini di uno Stato membro dell'Ue, o extracomunitari in possesso del titolo di soggiorno che alla data del 30 giugno 2009 occupavano irregolarmente alle proprie dipendenze, da almeno tre mesi, lavoratori italiani o cittadini di uno Stato membro dell'Ue o lavoratori extracomunitari per attività di assistenza o per lavoro domestico.
Dopo aver pagato il forfait contributivo di 500 euro con un F24 dedicato, occorre, per i lavoratori extra Ue, presentare la domanda al ministero dell'Interno tramite Internet. Il software (SUI) è disponibile già da venerdi' 28 agosto sul sito del ministero dell'Interno ma è scaricabile anche sul sito del Sole 24 Ore, dove sono disponibili gli approfondimenti degli esperti per affrontare la regolarizzazione.
